Un gruppo di ragazzi che corre a tutta velocità verso qualcuno o qualcosa, poi, in una seconda scena, un capannello di giovani attorno a un loro coetaneo che all’improvviso cade a terra mentre un suo amico, che evidentemente comprende cosa sta accadendo, si mette le mani nei capelli disperato. Sono gli ultimi istanti della vita di Santo Romano, 19enne ucciso nella notte tra il 1° e il 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), ripresi dalle telecamere di videosorveglianza presenti in piazza Raffaele Capasso. La prima scena riprende il via vai dei giovani nella piazza, particolarmente frequentata nei weekend, interrotto dalla scena di un ragazzo che scatta di corsa all’improvviso, seguito poco dopo da altri giovani. La seconda scena inquadra le scale del municipio, dove si vede Santo Romano circondato dai suoi amici che si accascia al suolo, colpito, come emergerà poi, da un colpo di pistola esploso da un ragazzo di 17 anni con il quale poco prima si era verificato un alterco per delle scarpe calpestate. Santo cade a terra, uno dei suoi amici si mette le mani nei capelli, altri giovani si allontanano dalla scena spaventati da quanto sta accadendo. Poco dopo Santo Romano verrà trasportato all’ospedale del Mare, dove morirà a causa della gravità delle ferite riportate. Per l’omicidio di Santo Romano è stato arrestato un 17enne originario del quartiere Barra di Napoli. Ai Carabinieri e al pm del Tribunale per i minorenni di Napoli il 17enne, difeso dall’avvocato Luca Raviele, ha ammesso di aver esploso il colpo di pistola ma di averlo fatto perché “spaventato”. Nella ricostruzione del giovane, Santo e i suoi amici lo hanno inseguito, circondato e aggredito, lo stesso Santo avrebbe lanciato una pietra contro la sua auto e un altro aggressore avrebbe estratto un coltello: sarebbe stato proprio quest’ultimo gesto a indurre il 17enne a estrarre una pistola, che deteneva illegalmente, e ad esplodere un colpo per guadagnarsi la fuga.Il ragazzo ha anche spiegato di non essersi reso conto di aver colpito qualcuno, pensando di aver sparato in aria. Subito dopo ha lasciato San Sebastiano al Vesuvio e si è recato a Napoli, nella zona dei “baretti” di Chiaia, temendo per l’utilizzo della pistola detenuta illegalmente e per aver sparato in una piazza affollata e con molte telecamere di videosorveglianza, ma senza sospettare di aver colpito né tantomeno di aver ucciso qualcuno. Una versione che non ha convinto il gip, che ha convalidato il fermo e disposto per il 17enne la custodia cautelare in istituto penale minorile.