Era iniziata come una classica idea di giovani: andare di notte a mangiare i ravioli più buoni nella città vicina. Inziativa lancoata da studenti universitari di Zhengzhou, nella provincia centrale dell’Henan: fare cinquanta chilometri in bicicletta, di notte, per andare a mangiare i famosi ravioli che fanno nella vicina città di Kaifeng. Solo che il tam tam social (moltiplicato per i numeri cinesi) ha creato delle “gite notturne” da decine di migliaia di ciclisti che hanno invaso anche l’autostrada come si vede dai video social. Con il risultato che il governo ha vietato ai veicoli non a motore di circolare sulle strade e autostrade tra le due città. Non c’era nessun intento politico antagonista nell’iniziativa, anzi molti giovani portavano bandiere e cantavano l’inno nazionale. Forse era solo la voglia di fare una gita in libertà, tipicamente giovanile, ma si può altrettanto presumere che – sebbene non ostile al governo – ogni manifestazione di “libertà” non sia gradita al regime cinese, anche se si tratta semplicemente di una “raviolata” in bicicletta.